Storia e tradizione
Il Cardamomo è una spezia utilizzata molto frequentemente in cucina, soprattutto nelle ricette orientali.
Appartenente
alla famiglia delle Zingiberaceae, il Cardamomo trae le sue origini
dall’area a est dei Balcani e dall’India ed è coltivato con successo
soprattutto nel subcontinente luxury replica watches indiano,
nello Sri Lanka e in Malesia. La si può trovare in due differenti
specie: la Elettaria cardamomum (più comune in Occidente, di colore
chiaro) e la Amomum subulatum (anche nota come cardamomo nero o
nepalese).
È inoltre uno degli ingredienti con i quali si ricava la miscela del Curry.
Questa
spezia era già conosciuta ai tempi di greci e Romani, che lo
utilizzavano per produrre profumi, ed è attualmente nota come la terza
spezia più cara al mondo dopo lo Zafferano e la Vaniglia.
Utilizzo
Il
frutto si presenta come una capsula contenente tanti piccoli semi di
colore marrone-nero. Sono proprio i semi a rappresentare la spezia vera e
propria, ma poiché perdono molto rapidamente il proprio aroma,
comunemente viene conservata e commercializzata l’intera capsula,
generalmente essiccata. Al momento dell’uso, la capsula viene rotta e i
semi utilizzati sciolti o macinati.
È molto utilizzato come aroma nella preparazione del caffè alla turca, del caffè arabo e del tè iraniano.
Nella cucina mediorientale, è utilizzato inoltre per insaporire dolci e nelle miscele di spezie.
Trova un suo utilizzo anche nella cucina dei paesi nordici.
Basta un piccolo baccello per insaporire un piatto.
In
India, i semi neri del cardamomo sono spesso un componente importante
del Garam Masala; possono essere utilizzati anche per insaporire il riso
oppure vengono mischiati a foglie di Betel e frutti di Areca per
formare un bolo detto appunto betel che rinfresca l’alito e favorisce la
digestione.
In Cina sono utilizzati per aromatizzare piatti di carne
arrostita e nel Vietnam sono usati come ingrediente nel brodo per la
minestra di tagliatelle detta Phò.
Nella cucina etiope ed eritrea sono utilizzati nella preparazione dell’Himbasha, un pane celebrativo.
Proprietà curative
In
100 grammi di Cardamomo sono contenuti elevati livello di manganese (28
mg, 1217% della RDA – assunzione giornaliera raccomandata), calcio,
potassio, zinco, ferro, fosforo, magnesio e rame.
Le proprietà
Curative del cardamomo interessano varie zone del corpo umano; a
cominciare dal tratto digerente, che beneficia dei semi di questa pianta
per la cura di problemi al sistema urinario, delle emorroidi e, secondo
la medicina tradizionale cinese, in caso di mal di stomaco o diarrea.
Può inoltre intervenire per calmare e risolvere il gonfiore intestinale, attenuando i sintomi di flatulenza.
Possibile
anche il suo impiego preventivo aggiungendone 3 o 4 semi durante la
cottura di alimenti “a rischio”, ad esempio broccoli, cavolfiori e
cavoli, senza tuttavia alterarne il gusto.
Anche il cavo orale può trarre beneficio dal suo impiego, anche in caso di mal di gola, raffreddore o tosse.
Utilizzati
in India anche per mantenere la salute dei denti, i suoi semi possono
essere masticati lentamente in bocca per combattere l’alito cattivo.
Si rivela inoltre utile anche nel trattamento delle gengive infiammate.
Controindicazioni
Nono molte le controindicazioni note per il Cardamomo e sono soprattutto legate alla colecisti.
Un
consumo inavvertito da parte di chi è soggetto a calcolosi della
colecisti può dar luogo a disturbi che vanno dai dolori addominali alle
coliche.